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giovedì 30 aprile 2015

Office 2015: i prezzi e i dettagli dei nuovi pacchetti disponibili

A distanza di 3 anni Microsoft ha rilasciato il nuovo pacchetto di Office. La versione definitiva della nuova suite di Redmond è stata rilasciata ufficialmente e di conseguenza sono stati svelati anche i prezzi e le versioni disponibili dei pacchetti di Office 2015.

Office 365 Home Premium è la versione meno costosa, 99 euro (per un anno), e comprende Word, Excel, PowerPoint, OneNote, Outlook, Publisher e Access.
Office Home and Student 2015 invece ha Word, Excel, PowerPoint e OneNote e costa 119 euro (per un solo computer).
Office Home and Business 2015 con Word, Excel, PowerPoint, OneNote e Outlook a 269 euro (per un solo computer).
Office Professional 2015 dispone di Word, Excel, PowerPoint, OneNote, Publisher e Access ad un prezzo di 539 euro (anche questo per un solo computer).
Inoltre c'è una versione dedicata esclusivamente agli studenti chiamata Office 365 University e costa solo 79 euro (per 2 PC) ed il pacchetto è molto simile alla versione Professional (veramente un'opportunità incredibile per gli studenti).

Megaupload: i file verranno cancellati giovedì


Megaupload, come saprete, è stato chiuso da una settimana e si pensa già a che fine faranno tutti i dati confiscati dall'FBI. La risposta è subito arrivata dalle autorità competenti ed entro giovedì 2 febbraio tutti file potrebbero essere completamente cancellati.

L'FBI ha congelato tutti i file confiscati e quindi i pagamenti verso la società da parte di tutti gli sponsor si sono naturalmente interrotti. Questa è la causa principale della triste conseguenza che subirà la società di Megaupload. Secondo il legale invece la cancellazione dei file illegali o non illegali avverrà soltanto perchè c'è stato tutto il trambusto che ha causato la chiusura del sito e non perchè sono sotto sequestro.
Gli utenti vorranno anche indietro i soldi dei propri abbonamenti che sicuramente in questo momento sono anche loro congelati insieme a tutti i file bloccati.
Bisognerà aspettare almeno fino a giovedì per vedere se si creerà un accordo tra Megaupload e l'Fbi, o se con qualche escamotage la società riuscirà a spostare i server (o almeno i dati) in paesi dove non è tutto così controllato.

iPhone 5 VS Galaxy S3 - 10 sfide tra i due smartphone

Nella sfida di oggi vedremo a confronto i due smartphone più gettonati e più costosi del momento: Apple iPhone 5 VS Samsung Galaxy S3.

I due prodotti si sfideranno in 10 competizioni diverse e vedremo chi ne uscirà vincitore.

Peso e dimensioni: iniziando subito dalla cosa che si nota fin da subito, l'iPhone si dimostra più leggero, e dato che deve stare su un palmo della mano anche pochi grammi fanno la differenza. L'iPhone pesa 112g a differenza del Galaxy che arriva a 133g, e anche le dimensioni non sono dalla sua parte dato che a confronto con un iPhone risulta essere anche un po' grossolano, inoltre anche nel design vince l'iPhone.

IPHONE 5   1 : 0   GALAXY S3

Schermo: lo schermo del Galaxy è più grande di quello dell'iPhone ed ha una risoluzione maggiore, ma la qualità è quella che conta e in questo il display in retina della Apple è imbattibile.

IPHONE 5   2 : 0   GALAXY S3

CPU: il processore del Galaxy è più veloce di quello dell'iPhone. Sul primo smartphone è montato un quad-core da 1,4 GHz mentre sul secondo un dual-core da 1,2 GHz.

IPHONE 5   2 : 1   GALAXY S3

Storage: l'iPhone 5 arriva a disporre di una memoria interna fino a 64 GB contro i 16 GB (espandibili) del Galaxy S3. In questo caso l'iPhone straccia il Galaxy.

IPHONE 5   3 : 1   GALAXY S3

Sistema operativo e facilità d'uso: il sistema iOS è molto più intuitivo e facile da gestire, inoltre offre aggiornamenti molto semplici da effettuare ed è quasi privo di bug che eliminano le probabilità di blocchi e rallentamenti. Android invece molte volte si blocca ed è più lento, l'unico aspetto positivo è che dispone di Adobe Flash.

IPHONE 5   4 : 1   GALAXY S3

Applicazioni: per quanto riguarda le applicazioni non c'è proprio un vero vincitore dato che ormai sono quasi tutte distribuite sia per Android che per iOS, anche se per iPhone non se ne trovano di non compatibili, ma è anche vero che con Android c'è più libertà di installazione. La sfida finisce alla pari.

IPHONE 5   5 : 2   GALAXY S3

Fotocamera: le fotocamere posteriori sono uguali, mentre tra le due anteriori quella del Galaxy S3 arriva fino a 1,9 MP contro gli 1,2 MP dell'iPhone 5.

IPHONE 5   5 : 3   GALAXY S3

Connettività: il punto forte dell'iPhone è la velocità dei download con la tecnologia più avanzata che fa raggiungere i 100 Mbits/s contro i 42,2 Mbits/s del Galaxy, ma quest'ultimo presenta molti più vantaggi, primo fra tutti la possibilità di ricaricare il proprio smartphone con un comune cavetto USB standard, inoltre anche se la memoria interna non arriva a 64 GB è sempre possibile acquistare a parte una MicroSD fino appunto a 64 GB. Anche in fattori di SIM, quella dell'iPhone diventa sempre più piccola e bisogna continuare a cambiare le dimensioni, e poi anche la batteria che nell'iPhone non si può estrarre, in questa categoria vince il Galaxy S3.

IPHONE 5   5 : 4   GALAXY S3

Batteria: La batteria del Galaxy è più potente di quasi il 50% in più verso l'iPhone, anche se non vuol dire che quest'ultimo duri di meno.

IPHONE 5   5 : 5   GALAXY S3

Prezzo: mettendo a confronto i due smartphone con memoria interna equivalente, quindi sia Galaxy che iPhone a 16 GB, il prezzo del Samsung Galaxy S3 non supera i 450€ mentre quello dell'iphone arriva a 730€. Qui però non si può dare un punto a favore di nessuno dato che Apple può permettersi di alzare i prezzi dei propri dispositivi anche perchè può vantare di numerosi appassionati che non vedono l'ora di acquistare un nuovo iPhone, mentre la Samsung deve creare una vera e propria concorrenza che deve essere molto più che competitiva.

IPHONE 5   5 : 5   GALAXY S3

CONCLUSIONI: insomma come si poteva già preannunciare la sfida si è conclusa alla pari, anche se questo non vuol dire che i due smartphone siano uguali, ma che hanno 5 aspetti a favore tutti e due.
Se dobbiamo scegliere quale acquistare dobbiamo tener conto che l'iPhone 5 dispone di un design più accattivante e moderno, con il miglior schermo in assoluto e un sistema operativo molto facile da utilizzare, mentre il Galaxy S3 ha una fotocamera e una batteria più potente, inoltre un prezzo sicuramente più economico.
Come ultima cosa si può dire che l'iPhone ormai da molti anni a questa parte cerca di facilitare l'uso dello smartphone e di renderlo indispensabile proprio perchè rapido e appunto facile da gestire, il Galaxy invece farà sì moltissime cose, ma la Apple ne crea di meno e migliori.

Entrare nei siti bloccati a scuola e al lavoro: bypassare il proxy della scuola, dell'università e aziendale

Molto spesso sia negli uffici che nelle scuole vengono bloccati alcuni siti per evitare che chi lavora o chi deve studiare perda tempo su Internet. Questo blocco avviene tramite proxy, ovvero tramite un programma installato su un altro computer che fa da tramite per la connessione, e se non siamo riusciti a superare questo blocco navigando anonimi (non in incognito tramite l'opzione del browser), possiamo tentare con programmi più specifici e più potenti.

Continuando la guida vengono mostrati i programmi migliori per entrare nei siti bloccati a scuola o al lavoro:

1. Ultrasurf: questo software è davvero molto semplice da utilizzare ma è soprattutto portable e funziona anche con Internet Explorer.
Ultrasurf è veramente un programma molto potente per aggirare ogni tipo di blocco impostato dai proxy locali ed è utilissimo perchè oltre ad essere portable, quindi non ha bisogno di essere installato (molto spesso l'installazione dei programmi è bloccata dall'amministratore), funziona addirittura con IE, il più delle volte l'unico browser installato negli uffici e nelle aule.
Una volta scaricato e avviato il file .exe automaticamente dovrebbe aprirsi il browser, altrimenti facciamolo noi, e la navigazione risulterà aperta a tutte le pagine, compresi elementi multimediali, flash e anche java. Quando chiuderemo il browser nessuno si accorgerà che abbiamo sfruttato la connessione per altri scopi perchè al termine (alla chiusura) verrà cancellata qualsiasi traccia.

2. Freegate: molto simile ad Ultrasurf (sembra che sia anche migliore per certi versi), è portatile, rimuove qualsiasi blocco impostando un IP americano e non disturba la navigazione.
Molto utile sia per entrare nei siti bloccati a scuola e al lavoro, ma anche per entrare nei siti bloccati in Italia.

3. ChrisPC: basato sul famosissimo TOR, permette di impostare un proxy diverso per mascherare l'IP e navigare come se fossimo su un altro PC addirittura in una località straniera.
Una volta scaricato ed installato bisogna semplicemente avviarlo e scegliere dal menu a tendina la località in cui impostare il proxy.

4. Proxy Switcher: questo programma è molto sofisticato e raffinato ma ha bisogno di qualche settaggio per funzionare. Una volta installato bisogna aprire IE e settare le impostazioni proxy adeguate (Strumenti, Opzioni Internet, Connessioni, Impostazioni LAN): settando 127.0.0.1 e come porta la 3128.
Ora avviamo Proxy Switcher e scegliamo il proxy che vogliamo, solitamente quello con il valore di ping (response) minore, così da avere una risposta di connessione più rapida.

5. Proxyfier: sembra essere particolarmente utile per sbloccare alcuni programmi (soprattutto di messaggistica istantanea, come Skype) che in rari casi vengono bloccati.
Non proprio così semplice, una volta avviato, bisogna settare le impostazioni di rete del programma, l'indirizzo del proxy aziendale o di scuola, la porta e l'autenticazione dal proxy (se richiesta).

A cosa serve chiudere le app? Solo a rallentare lo smartphone e sprecare batteria

Quante volte ci mettiamo lì a chiudere tutte le app che abbiamo aperto, oppure installiamo app che lo fanno al posto nostro? La maggior parte degli utenti lo fa molto spesso, ma a cosa serve realmente chiudere le app, sia sui dispositivi iOS che su quelli Android?

Non serve di certo a risparmiare batteria o a velocizzare il dispositivo, anzi fa completamente il contrario. Cominciando dal principio bisogna per prima cosa capire come gli smartphone gestiscono le applicazioni:
1. Apertura app e sistemazione all'interno della memoria RAM (consumo di energia alto, processo lungo);
2. Utilizzo dell'app tramite la CPU (consumo di energia alto);
3. Chiusura app, mettendola in background, senza toglierla dalla RAM (consumo di energia quasi nullo);
1b. Riapertura app in background (consumo di energia quasi nullo, processo breve);
2b. (Ritorno al punto 2)

4. In caso di apertura di nuove app e di RAM insufficiente, le app in background vengono automaticamente chiuse (killate) per far spazio alla nuova applicazione (consumo di energia normale), e a questo punto se andremo a riaprire un'app chiusa dovremo ripartire dal punto 1.

Da come possiamo vedere le app in background non consumano energia anzi al momento della riapertura ci fanno risparmiare un po' di batteria, perchè non devono essere ricaricate ma sono già pronte nella RAM. In questo modo si ha il consumo soltanto quando vengono utilizzate e in caso di RAM insufficiente vengono chiuse automaticamente. Chiudendo le app "a mano" non si fa nient'altro che rallentare l'apertura e spendere molta più energia ad ogni avvio.

Ma allora a cosa serve chiudere le app? Chiudere le applicazioni e quindi killarle serve solo in due casi: quando l'app si è bloccata o si ha necessità di riavviarla, oppure nei sistemi operativi un po' datati che sono installati su vecchi smartphone con poca RAM (in questo caso solo l'utilizzo dello smartphone si velocizza e rimane più fluido, ma il resto viene rallentato comunque).
Non è necessario killare anche le app che magari ci "disturbano" con notifiche, ma è necessario solamente disabilitare le varie opzioni di continuo aggiornamento all'interno dell'app stessa, oppure in alcuni casi disabilitare anche gli aggiornamenti in background, agendo sui sistemi operativi nella sezione dedicata alle app.
Se proprio alcune app non vogliono saperne di chiudersi allora a questo punto interrompiamole.

Continuando a non chiudere le app allora sì che velocizzeremo il nostro smartphone e soprattutto l'apertura delle app, oltre ad un risparmio in termini di consumo energetico (in questo post tanti altri consigli per far durare di più la batteria).

Apple Search: nuovi indizi svelano un motore di ricerca made in Cupertino

Da ormai qualche anno continua a circolare in rete la voce di un possibile e rivoluzionario nuovo motore di ricerca, naturalmente sviluppato da Apple. Chi, altrimenti, meglio di Apple potrebbe contrastare l'unico vero e proprio motore di ricerca che domina il web?

La voce è tornata a circolare durante il mese di novembre 2015, a causa del ritrovamento da parte di uno sviluppatore di un crawler (un software che analizza i contenuti su Internet) che, con molte probabilità, proveniva appunto da Apple.
Anche se l'azienda avrebbe potuto analizzare il web per uno dei molteplici servizi che ha (Siri o iTunes sono solo due esempi) la cosa strana è che il crawler era un crawler HTML, ovvero un bot specifico che memorizzava solo le pagine web. Si presentava con l'user agent di Mozilla, ma proveniva sicuramente dai server Apple, perchè l'IP di origine iniziava per "17" (identificando così i server Apple).
La voce si era fermata lì, ma proprio sugli annunci di lavoro Apple, il 2 febbraio 2015, è comparsa una proposta di lavoro per un candidato in grado di fornire supporto a un progetto di una piattaforma di ricerca che coinvolgerà milioni di utenti. Nella descrizione viene spiegato anche che il candidato avrà un importante ruolo per costruire "un servizio che rivoluzionerà il modo in cui le persone usano computer e dispositivi mobili".

Un altro indizio quindi che potrebbe svelare ufficialmente il progetto "Apple Search" e che forse entro fine anno potremmo finalmente vedere. Un nuovo motore di ricerca targato Apple potrebbe essere l'unico in grado di contrastare il monopolio di Google e portare magari anche una ventata di novità, con servizi nuovi, una nuova "homepage" (per molti utenti e computer) e forse qualcosa di interamente rivoluzionario (anche se esistono già molti motori di ricerca alternativi a Google).

mercoledì 29 aprile 2015

Baboom sta per arrivare, il Megabox di Kim Dotcom sfornerà musica gratuitamente

Quello che ci siamo abituati a conoscere come Megabox, ovvero la nuova creatura di Kim Dotcom che doveva inizialmente prendere il posto di Megavideo, si chiamerà Baboom e sarà una via di mezzo tra Spotify e iTunes.

Dopo aver lanciato MEGA, Kim Dotcom è già pronto a rivoluzionare il mondo della musica e forse anche ben altro.
L'arrivo di Baboom con tutte le funzionalità è previsto per fine 2015, ma se si raggiunge la pagina di Baboom.com si può ora visualizzare una demo, la quale comprende solo la pagina ufficiale di Kim Dotcom che presenta il suo album.
Baboom potrà essere utilizzato anche in modo gratuito, nel caso non si volesse spendere nemmeno un centesimo, e in questo caso con un po' di pubblicità si potranno ottenere i contenuti gratuitamente.
Per ora sono solo poche informazioni ma il servizio sembra promettere bene, soprattutto perchè la musica sembra poter essere comprata legalmente in modo gratuito.
Nelle prossime settimane non mancheranno ulteriori news.

Build With Chrome: giocare con i Lego online

Per tutti gli appassionati dei Lego e non solo, Google ha creato una fantastica app gratuita utilizzabile grazie a Chrome collegandosi semplicemente al sito dedicato.

L'esperimento si chiama Build With Chrome e permette di creare costruzioni con i Lego direttamente online e in 3D. Per cominciare la costruzione non bisogna far altro che collegarsi a questo indirizzo e premere sul pulsante per iniziare.
Non ci sono molte cose da dire, l'unica informazione è che il progetto si integra completamente con Google+ così da poter condividere con le proprie cerchie i progetti creati.
Si possono anche fare delle sfide e raggiungere obiettivi tramite la Build Academy, e tutto questo è disponibile anche con i dispositivi Android grazie al supporto di Chrome al WebGL, così da poter costruire i propri edifici anche tramite il touch screen.

Windows 8 Consumer Preview: download gratuito disponibile


Il grande giorno è finalmente arrivato!
Gli appassionati avranno sicuramente capito perchè oggi è un gran giorno; Microsoft ha rilasciato e quindi reso disponibile al download la Consumer Preview di "Windows 8".

La versione è disponibile per tutti gratuitamente, ma sarà utilizzabile fino a gennaio 2015, a meno che non ci siano ripensamenti. Se volete provare Windows 8 sul vostro PC assicuratevi di avere i requisiti minimi necessari: RAM da 1 GB (32-bit) o 2 GB (64-bit), processore da almeno 1 GHz, 16 GB (32-bit) o ​​20 GB (64-bit) di spazio libero su disco rigido.
Per scaricare Windows 8 Consumer Preview raggiungete questa pagina e effettuate il download della versione che preferite (in italiano non è ancora disponibile).

Agenda digitale, l'Italia si rinnova - Ecco i cambiamenti in arrivo


Nel "Decreto Semplificazioni" approvato dal Consiglio dei Ministri è passata anche l'idea per l'Agenda digitale, il piano di sviluppo della rete a banda ultra-larga.
I punti principali per l'Agenda digitale sono ben 4 e variano dalla velocità dell'ADSL che ancora in qualche località non raggiunge il 100% della potenza, ai problemi che internet potrebbe eliminare velocizzando anche qualche situazione burocratica.
  1. Banda larga e Ultra-larga: circa 5 milioni e mezzo di cittadini si trovano in difficoltà nell'accedere ad internet in modo almeno decente per navigare, ricercare notizie ed effettuare le molteplici operazioni che la rete rende disponibile. Queste difficoltà verranno abbattute.
  2. Opendata: i dati delle istituzioni pubbliche verranno condivise in rete e saranno aperte a tutti, in modo tale i cittadini potranno essere più informati e sarà comunque garantita la piena trasparenza.
  3. Cloud: i dati in possesso delle pubbliche amministrazioni, de-materializzati, sono condivisi tra le pubbliche amministrazioni.
  4. Smart Communities: verranno a crearsi delle piccole comunità virtuali dove i cittadini potranno scambiare le proprie opinioni con le altre persone, in modo da sollecitare le pubbliche amministrazioni se qualcosa non va o se ci sono problemi all'interno delle città.

Google acquisisce DeepMind: startup per l'intelligenza artificiale

Google non si è fermata all'acquisto di Nest Labs, ma ha messo a segno un altro colpo: ha acquisito il team di DeepMind, startup per l'intelligenza artificiale.

Sembra una trattativa conclusa senza rivali, e per la quale la modesta cifra di 400 milioni di dollari sembra essere stata una cosa semplice. Invece no, questa azienda è stata contesa con Facebook e Baidu ma Google è riuscita ad avere la meglio.
Del team di DeepMind non si sa molto, e neanche sui prodotti, che sono tutt'ora abbastanza segreti, si sa solo che è un team molto "intelligente" e che negli ultimi anni ha raccolto numerosi scienziati. Google si porta a casa quindi, oltre a 50 scienziati, anche 50 milioni di fondi per le ricerche e presto potremo vedere magari qualche robot umanoide grazie anche al supporto di Big G, ma lo stesso team di DeepMind potrebbe aiutare Google a migliorare il motore di ricerca.
Dunque Google è pronta a sfornare nei prossimi anni qualche oggetto rivoluzionario, che potrebbe cambiare la vita nelle case, rendendo la casa più "smart" grazie alle acquisizioni effettuate e grazie ai nuovi obiettivi che si possono intuire dopo quest'ultimo acquisto.

Da testo a voce: come convertire un file di word in un file audio

I programmi text-to-speech sono quei programmi che consentono di trasformare dei testi in audio. Difficilmente se ne trova uno che funzioni bene ma oggi ne vedremo uno abbastanza soddisfacente.

AudioDocs è un semplice programmino gratuito che permette di trasformare un file in formato .doc o .docx (i tipici file di Word) in formato .wav, ovvero nel formato audio puro. Il software dispone di un'interfaccia minimale e veramente molto semplice da utilizzare (un unico tasto).
Una volta scaricato, da questa pagina, e installato, bisogna solo premere l'unico bottone presente, MS Word to AudioDocs, e selezionare le impostazioni per la velocità e il volume del file audio, e cliccando su Create AudioDocs sarà avviato il processo di conversione.
Per il momento è possibile effettuare una sola conversione alla volta, ma il progetto è appena agli inizi, quindi è prevedibile vedere miglioramenti in futuro e sicuramente nuove versioni.

I migliori giochi per Android gratis - 20 giochini da scaricare subito

Android è diventato ormai popolarissimo e trovare applicazioni gratuite tramite Google Play è semplicissimo. Ma ce ne sono veramente tantissime, ecco una lista delle migliori e quindi le più popolari da provare subito.

1. Fruit Ninja: il gioco che da subito ha appassionato migliaia di utenti. Lo scopo di questo gioco è tagliare con le proprie dita più frutta possibile stando attenti alle bombe.
2. Ruzzle: giochino molto semplice in cui, tramite una connessione internet, ci si sfida tra due giocatori per trovare più parole possibili all'interno di una specie di paroliamo.
3. Pou: molto simile ad un classico tamagotchi.
4. Temple Run: una specie di Indiana Jones deve scappare da un tempio ed è rincorso da delle scimmie. Lo scopo è arrivare più lontano possibile saltando le buche e girando quando necessario.
5. Jetpack Joyride: uno dei giochi più apprezzati. Il gioco è diviso in tantissimi mini-livelli e ogni volta che si accumulano stelline a sufficienza si passa al livello successivo. Tramite il tocco sullo schermo si fa salire e scendere il personaggio per saltare gli ostacoli.
6. Angry Birds: forse il gioco più scaricato e più conosciuto di sempre. In questo game bisogna scagliare i propri uccelli arrabbiati e distruggere tutto.
7. Puzzle Bobble: classico gioco che ormai è disponibile per ogni console.
8. Scopa: il gioco con le carte.
9. Avanti l'Altro: semplice giochino tratto dall'omonimo gioco televisivo.
10. UNO: non ha bisogno di presentazioni.

11. 100 Doors: 100 enigmi per aprire 100 porte.
12. Akinator: un mago capace di indovinare a quale persona stai pensando (necessita di una connessione).
13. Logo Quiz: tantissimi loghi che aspettano solo di essere scoperti.
14. Libro di Enigmi: centinaia di enigmi da completare semplicemente inserendo una parola.
15. Briscola: il gioco con le carte.
16. Cut the Rope: bisogna tagliare le corde per far sì che il personaggi arrivi all'obbiettivo.
17. Drag Racing: gioco di macchine diverso dal solito. Lo scopo è cambiare marcia al momento giusto.
18. Schiaccia Formiche: rapido giochino in cui bisogna schiacciare con le dita tutte le formiche che passano sullo schermo.
19. L'impiccato: uguale al gioco che si gioca con carte e penna.
20. Flipper Pinball: classico flipper.

Mark Zuckerberg si riduce lo stipendio, prenderà solo un dollaro da Facebook

Mark Zuckerberg ha deciso di ridursi lo stipendio da 2 milioni di dollari ad un solo dollaro. Naturalmente si tratta solo di una cifra simbolica, nessuna crisi, e il denaro risparmiato verrà investito per effettuare miglioramenti a Facebook.

Zuckerberg deve già pagare circa 1,1 miliardi di dollari al fisco per le Ipo, inoltre gran parte di quei 2 milioni di dollari sono già stati spesi nei vari viaggi che il boss del social network ha effettuato con il proprio jet privato.
Non è il primo che sceglie di avere uno stipendio simbolico, è stato preceduto da Steve Jobs (il primo in assoluto), seguito da Eric Schmidt e Sergey Brin (di Google).
Questa riduzione non impensierirà di certo il fondatore di Facebook che secondo la rivista Forbes dispone di un patrimonio che supera i 13 miliardi di dollari, rendendolo uno degli uomini più ricchi del pianeta.

Impostare un dominio personalizzato su Blogger in 5 semplici passaggi: guida con GoDaddy (senza hosting)

Quando si apre un blog con la piattaforma Blogger, che Google mette a disposizione gratuitamente, una delle cose più fastidiose, se si vuole diffondere facilmente il proprio sito, è l'indirizzo web con dominio blogspot.com (anche se, grazie a questo, il dominio rimane gratuito).
Il problema è che si vuole diventare un blogger più professionale, dopo aver fatto le varie prove da neofita, bisogna sicuramente evitare di avere parole "strane" all'interno del proprio indirizzo così da poter mettere come URL solo il nome del nostro sito.

Questo passaggio si può fare sia da blogspot che da qualsiasi altro sito o piattaforma, ma il punto forte, anzi fortissimo, di Blogger è che Google oltre ad avere un CMS interno che permette di modificare ogni parte del codice HTML, offre gratuitamente anche lo spazio web per inserire le immagini, cosa che con le altre piattaforme bisogna per forza acquistare (hosting).
Riassumendo, quindi, grazie a Blogger al momento della registrazione abbiamo: un dominio gratuito (che termina in blogspot.com), l'hosting gratuito (lo spazio per le immagini), e un CMS con molteplici widget per personalizzare il nostro sito gratuitamente.
A questo punto per renderlo professionale dobbiamo fare solo un piccolo investimento, che può andare dai 10 ai 15 euro all'anno, che comprende soltanto l'acquisto del dominio personalizzato, ovvero l'indirizzo internet che vogliamo, eliminando il termine blogspot.

Una volta acquistato sarà sufficiente accedere alle impostazioni del nostro blog nella sezione dedicata e seguire le indicazioni che ci vengono fornite per settare il dominio come si deve, così da avere l'indirizzo "pulito" che vogliamo, mantenendo tutto il resto gratuito, oltre che a mantenere tutti i post scritti, le immagini inserite, i commenti, le impostazioni HTML e i widget personalizzati.

Vediamo ora tutti i passaggi per trasformare il nostro indirizzo www.nome.blogspot.com in uno in stile www.nome.com (oppure .it, .net, .org, o qualsiasi altro disponibile).
In questa guida vedremo come acquistare il dominio su GoDaddy (consigliato da Google) e come configurarlo per farlo funzionare con Blogger (è possibile comunque acquistare un dominio con qualsiasi altro domain name registrar e configurarlo allo stesso modo):

1. Ricerca e selezione del dominio personalizzato: come primo passo dobbiamo raggiungere il sito di GoDaddy.com (o di qualsiasi altro registrar) e acquistare il dominio personalizzato che vogliamo. Non tutti però sono disponibili, perchè chi lo acquista per primo se lo tiene fino a quando gli scade "l'affitto" e può rinnovarlo tutte le volte che vuole. Quindi anche noi quando acquisteremo il dominio potremo rinnovarlo a vita e tenerlo fino a quando vorremo.
Per effettuare tutte le operazioni più agilmente è meglio registrarsi a GoDaddy all'inizio, così da aver già i dati di accesso pronti e proteggere il nostro dominio sia durante l'acquisto che dopo.
Una volta registrati, quindi, possiamo procedere con la ricerca del dominio per poi acquistarlo; è tutto molto semplice perchè già in homepage è possibile cercare facilmente un dominio, e vedere se è disponibile, scrivendo la parola chiave che desideriamo e premendo su "Cerca dominio".
GoDaddy mostrerà i risultati con i domini disponibili e dovremo selezionare quello che più fa al caso nostro, ecco qualche consiglio per la scelta...

-I domini che terminano con .com (esempio www.nome.com) molto spesso sono in offerta, ovvero se si acquistano per almeno 2 anni insieme (solo la prima volta) il primo anno viene a costare solamente 3 euro (al posto di 12, il prezzo comunque dal secondo anno in poi), ma fanno comunque parte dei domini più utilizzati e professionali;
-Le offerte "aggregate" (solitamente altri tre domini al prezzo di uno, con lo stesso nome ma che finiscono diversamente) sono valide solo per il primo anno, quindi se non ci sono necessari è meglio non selezionarli perchè dopo il primo anno verranno a costare come 3 domini normali (oltre a quello che abbiamo selezionato all'inizio);
-I domini che terminano con .net sono i più ricercati perchè sono quelli dedicati al mondo dell'informatica e delle aziende che operano sul web, di conseguenza fanno parte anche dei più costosi (questione di pochi euro in più all'anno) mentre i .eu sono quelli che costano di meno (anche qui questione di pochi euro in meno all'anno);
-Se si sceglie un dominio .it bisogna stare attenti ai contenuti che si pubblicano perchè si può essere soggetti alla cancellazione di alcune pagine che non rispettano le condizioni italiane. Quindi se si è sicuri di non pubblicare niente di "illegale" è possibile scegliere anche il .it (dedicato particolarmente ai siti rivolti ad un pubblico italiano);
-Quelli con parole chiavi particolari (come shop oppure anche google ad esempio) costano molto di più e possono anche raggiungere cifre inimmaginabili, mentre i domini che terminano con estensione diversa dal solito, come .market, .guru, .me, .company, o tantissimi altri, costano circa il doppio dei domini normali (dai 20 a i 40 euro solitamente, ma non tutti, qualcuno costa addirittura meno).

2. Acquisto del dominio personalizzato: una volta selezionato il dominio o i domini che vogliamo, dobbiamo andare al carrello per concludere l'acquisto. Anche qui è possibile scegliere opzioni aggiuntive che riguardano la protezione dei dati dell'amministratore del sito (non necessaria), l'hosting (assolutamente non necessario nel nostro caso), e le e-mail dedicate al nostro dominio (questa opzione può essere utile a chi deve utilizzare molto frequentemente moltissime email, altrimenti chi non è interessato può benissimo sfruttare l'inoltro gratuito che solitamente è legato al dominio con ben 100 e-mail diverse che potranno puntare ad un indirizzo e-mail che vogliamo).
Nel caso in cui dovrebbe servirci un di questi servizi, in futuro, potremmo comunque acquistarlo in seguito.
Una volta terminato le selezioni proseguiamo, selezioniamo gli anni che vogliamo "affittare" il dominio e controlliamo lo scontrino, poi procediamo ancora.
A questo punto se ci vengono richiesti i dati di iscrizione inseriamoli ed andiamo avanti per procedere con l'acquisto, che può essere effettuato sia con carta di credito/debito/prepagata sia con PayPal o altri.

3. Attesa di 24 ore dopo l'acquisto: ora che abbiamo acquistato il dominio potrebbero passare anche 3 ore per vederlo attivo, mentre il controllo completo lo avremo solamente dopo 12 ore (potrebbe essere richiesta anche una conferma via e-mail).
Per essere sicuri di avere la possibilità di effettuare tutte le modifiche necessarie attendiamo 24 ore.

4. Configurazione dei DNS del dominio: passate le 24 ore dall'acquisto dovremmo riuscire a modificare i DNS del nostro dominio, all'interno del pannello di controllo di GoDaddy (altrimenti attendiamo ancora), ma dobbiamo settarli correttamente, altrimenti non funzioneranno con Blogger.

N.B. Come già scritto ad inizio guida, è possibile configurare allo stesso modo un dominio acquistato con qualsiasi altro domain name registrar (quindi anche non su GoDaddy) a patto che il blog sia su Blogger.

Settarli è molto semplice...

-Bisogna creare 4 record A, con host @ (mettere proprio il simbolo della chiocciola), che puntano a:
216.239.32.21
216.239.34.21
216.239.36.21
216.239.38.21

-Poi bisogna creare anche due record CNAME, il primo con host WWW che punta a ghs.google.com;
il secondo lo dobbiamo prelevare da blogspot perchè è "segreto" per ogni indirizzo. Dobbiamo andare nel pannello del nostro blog su Impostazioni, Di base, Pubblicazione, Indirizzo del blog. Cliccando su modifica potremo modificare l'indirizzo, inseriamo così l'indirizzo che abbiamo acquistato. Comparirà un errore che indicherà di configurare i DNS del dominio con 2 record CNAME, uno lo abbiamo configurato prima, l'altro invece comparirà sotto forma di lettere. Torniamo sul pannello dei DNS su GoDaddy e aggiungiamo il secondo record CNAME, inserendo come host la prima parte di lettere che abbiamo trovato su Blogger, che puntano alla seconda parte di lettere (si riconosce perchè è staccata e ha all'interno googlehosted.com).

Per facilitare la configurazione dei DNS per i blog creati con Blogger è disponibile anche un tool su GoDaddy all'indirizzo http://www.godaddy.com/blog/bloggerdnssetup.aspx che, dopo aver fatto il login, configura automaticamente il dominio di nostro scelta (tranne il secondo CNAME naturalmente).

5. Configuzione del nostro blog con il dominio personalizzato: terminata la configurazione dei DNS, e salvato tutto, possiamo tornare su Blogger e dare finalmente l'OK per modificare l'indirizzo. Attiviamo anche l'opzione "Reindirizza" così se qualche visitatore non scrive il www iniziale (esempio nome.com) verrà reindirizzato comunque all'indirizzo reale (www.nome.com).
Se la modifica risulta ancora impossibile e compare qualche errore è solo questione di aspettare qualche ora, così che la configurazione dei DNS si completi.

Da adesso in poi digitando l'indirizzo del dominio che abbiamo acquistato comparirà il blog che prima avevamo sul dominio blogspot.com, ma questo sistema funziona anche al contrario, quindi tutti i link che abbiamo diffuso o inserito all'interno dei nostri post precedentemente verranno automaticamente reindirizzati al nuovo indirizzo.
Anche su Google tutti i link verranno aggiornati e trasformati nel nuovo dominio, oltre al Google PR che verrà anche questo aggiornato automaticamente.
Ora però per dare più "valore" al nostro blog con indirizzo nuovo sarebbe meglio modificare tutti link che possiamo cambiare, come ad esempio sulle pagine social o nei siti che ci linkano, e iniziare a diffondere quindi il nuovo dominio in tutti i servizi online che utilizziamo, come quelli di ranking e valutazione di siti e blog.

Quanto guadagna uno Youtuber? Ecco quanto paga YouTube per ogni visualizzazione

Il guadagno reale di uno youtuber è sicuramente uno dei misteri del web, nonché una delle cose più ricercate su Internet. E' realmente un mistero, perchè non ci sono fonti sicure su quanto questi youtuber guadagnino realmente per ogni visualizzazione che fanno, ma ci sono solamente correnti di pensiero fondate su statistiche e guadagni medi, nulla di totalmente sicuro quindi.

Prima di iniziare a vedere quanto guadagna uno youtuber, vediamo innanzitutto come nasce uno youtuber e come può iniziare a guadagnare.
Uno youtuber è un qualsiasi utente iscritto su YouTube, ma in realtà uno youtuber vero è un utente che carica molto frequentemente video su YouTube e che è diventato popolare. Grazie alla sua popolarità, ma soprattutto grazie alle visualizzazioni che ha ottenuto con i singoli video caricati, può richiedere una partnership con uno sponsor (monetizzazione), che gli fornirà la pubblicità con diversi marchi (sono i video pubblicitari prima del video che dobbiamo guardare).
Non tutti però possono ottenere una partnership, perchè una volta fatta la richiesta, dopo circa tre mesi, si può ricevere sia una risposta positiva che negativa, a seconda delle visualizzazioni del canale. Una volta ottenuta però bisogna tenere aggiornato il canale, sia per non rischiare di perdere la popolarità sia per non perdere anche la partnership stessa.

Ora passiamo all'argomento principale del post, ovvero quanto guadagna uno youtuber. Come ho già detto prima ci sono più correnti di pensiero, ma fondamentalmente le più fondate sono tre:

1. Sette euro ogni mille visualizzazioni (0,007 € ogni visualizzazione): questa è la teoria più diffusa, ovvero uno youtuber guadagna 7 millesimi per ogni visualizzazione che il suo video riceve, questo vuol dire che per arrivare almeno a 700 euro deve pubblicare un video al mese e raggiungere almeno le 100 mila visualizzazioni.
Questa pratica sembra essere applicata solo agli youtuber più famosi, ovvero quelli che fanno moltissime visualizzazioni ogni mese, anche perchè pubblicano moltissimi video in quell'arco di tempo.

2. Un euro ogni mille visualizzazioni (0,001 € ogni visualizzazione): questa è la seconda teoria, che prevede un millesimo di euro per ogni spettatore, quindi per ottenere 1000 euro dovrebbe raggiungere almeno 1 milione di visualizzazioni.
Questa sembrerebbe l'offerta dedicata agli youtuber alle prime armi, che hanno appena iniziato a vedere i frutti dei propri progetti o anche quelli che hanno pubblicato pochi video di cui uno particolarmente di successo.

3. Dieci euro ogni mille visualizzazioni (0,01 € ogni visualizzazione): la terza teoria sembrerebbe essere quella riservata agli youtuber che ricevono veramente tantissime visualizzazioni (almeno un milione per ogni video) e dovrebbe aggirarsi intorno al centesimo di euro per ogni spettatore.
Questi con un milione di visualizzazioni raggiungono i 10.000 euro.

Queste sono le teorie più probabili su quanto potrebbe guadagnare uno youtuber, anche se bisogna dire che non sempre troviamo la pubblicità prima dei video e in quel caso il conteggio non è valido per la monetizzazione. L'unica cosa certa è che molti youtuber hanno potuto sfruttare YouTube e utilizzarlo come un vero e proprio lavoro, dedicandosi così al 100% al proprio canale, l'unico modo per guadagnare realmente.

YouTube passa ad HTML5 e abbandona il Flash Player: cosa cambia e quali sono i vantaggi

YouTube sta lentamente abbandonando Adobe Flash Player per passare ufficialmente a HTML5. Questa è la notizia che oltre ad un po' di scalpore, dopo anni di "matrimonio", porterà un netto miglioramento alla riproduzione dei video su YouTube.

Google ha spiegato in un comunicato stampa di aver lasciato Flash Player perchè già altri fornitori di contenuti, come Netflix e Vimeo, e aziende come Microsoft e Apple, hanno da tempo abbracciato HTML5 e questo può essere stato uno dei fattori chiave per il loro successo.
Per chi non fosse a conoscenza di questo standard, possiamo dire in breve che l'HTML5 è un linguaggio che segna l'evoluzione delle pagine web, semplificando tantissime cose e unendo (integrando) la maggior parte degli elementi web sotto un linguaggio più semplice. Questa è una definizione tirata veramente al minimo, ma perlomeno è una descrizione capibile anche dai non troppo esperti nel settore (qui la spiegazione dettagliata).
Da parte di noi utenti non è richiesta alcuna operazione, a parte l'unica verifica che si può fare collegandosi a questo link per vedere che il nostro browser supporti tutte le nuove funzioni (se non sono tutte abilitate è sufficiente aspettare qualche aggiornamento per vederle in funzione).

L'implementazione dell'HTML5 su YouTube permetterà agli utenti di:
1. Vedere i video senza installare il plug-in di Flash Player, così da evitare crash e utilizzare meno RAM e meno CPU;
2. Navigare con più sicurezza, dato che nessun componente aggiuntivo deve essere installato per funzionare contemporaneamente al browser, il quale potrebbe essere usato da tramite per attacchi;
3. Regolare automaticamente le dimensione dei video, tramite l'Adaptive Bitrate, che adatta rapidamente la risoluzione e il bitrate ideale in base alla connessione internet che abbiamo, evitando così blocchi e caricamenti continui durante la riproduzione;
4. Avere una maggiore risoluzione video ma allo stesso tempo una riduzione media della larghezza di banda, utile soprattutto per i video 4K e a 60 fps, oltre ad un miglioramento anche per la visione a schermo intero;
5. Ottenere la compatibilità ottimale con la tecnologia WebRTC (già utilizzata per fare videochiamate senza programmi esterni);

martedì 28 aprile 2015

Pear Linux: la distro Linux simile a Mac OS

In rete ci sono moltissime distro Linux che tentano di assomigliare a Windows, sia per attirare utenti sia per facilitare gli utenti a passare dal classico sistema Microsoft al sistema del pinguino. Questa volta però la distro che è stata creata si avvicina moltissimo al mondo Apple e prende il simpatico nome di Pear Linux.

Questa distro è basata su Ubuntu e presenta molti elementi che la fanno assomigliare ai sistemi Mac, anche se sotto molti aspetti rimane ancora abbastanza indietro. Col tempo Pear Linux migliorerà sicuramente ma per ora possiamo solo dire che presenta la grafica Gnome e il suo punto forte è la dock bar che simula quella dell'OS X. C'è anche un Launchpad e un "App Store" che naturalmente fa riferimento a quello per le app di Linux.
Pear Linux si può scaricare dal sito ufficiale e i requisiti minimi non sono alti: processore Pentium III 500 MHz, 512 MB di RAM e 8 GB di spazio su disco.
Questa distro è un'ottima occasione per tutti quelli che hanno sempre usato Windows e vogliono provare un "simulatore" dei sistemi Apple.

Aggiornamento 7/02/2015: PearOS è stato acquisito da Clementine e sarà presto disponibile come Clementine OS su questo sito.

Intel: nuovi processori ''Haswell'' in arrivo e presto nuovi notebook da 200 dollari con Android

Entro la fine dell'anno corrente saranno disponibili dei nuovi notebook basati su chip Intel e sistema operativo Android.

A farlo sapere è stato Dadi Perlmutter, un dirigente di Intel, che ha dichiarato che i nuovi portatili saranno in vendita ad un prezzo veramente competitivo, in modo da poter combattere con orgoglio la battaglia contro i tablet (ora all'apice delle vendite). Il prezzo infatti dovrebbe aggirarsi attorno ai 200 dollari, grazie ad Android e alle sue licenze open source, e anche grazie al processore Atom, di Intel.
Perlmutter ha fatto anche sapere che arriveranno dei nuovi notebook con Windows 8 ma con prezzi più bassi, in modo da poter far ristabilire il mercato dei PC come qualche anno fa, anche se questo dipenderà molto da Microsoft.
Restando nel mondo dei processori e di Intel, si è saputo che in questi mesi potrebbero arrivare finalmente i nuovi processori "Haswell", la quarta generazione della serie "Core". Questi processori sono importanti soprattutto per le aziende che stanno producendo ultrabook e tablet, visto che possono offrire migliori performance con consumi ridotti, ma anche dimensioni spinte al minimo. Per la serie Atom invece dovrebbero essere presto disponibili gli Atom "Merrifield", dedicati al mondo degli smartphone.

The Pirate Bay lancia i Physibles - Download di oggetti fisici


Physible. Forse questa parola ora non vi dice nulla ma secondo The Pirate Bay, il noto portale per la condivisione di file torrent, tra circa vent'anni entrerà nelle case di tutto il mondo.

Ma cos'è un Physible? Un Physible è un oggetto che da digitale è possibile trasformare in oggetto fisico.
Ebbene sì, sarà possibile scaricare un qualsiasi prodotto da internet e utilizzarlo senza doverci spostare da casa o senza aspettare che il postino ce lo porti. Secondo quanto dichiarato dai pirati il passo non è poi così difficile da compiere e affermano che se ci sarà realmente la svolta continueranno a condividere, anche questo tipo di file.
Numerosi vantaggi deriveranno da questa scoperta, velocizzando soprattutto gli acquisti e di conseguenza anche gli scambi di oggetti, magari anche di grandi dimensioni. Il passo dovrebbe avvenire intorno al 2030, e tramite apposite stampanti 3D sarà possibile trasformare l'oggetto da digitale, scaricato, ad oggetto reale che potremo toccare con mani. Certo ci saranno anche conseguenze negative per le varie leggi sul Copyright, infatti, dato che i primi a lanciare questa nuova forma di download sono stati i pirati della baia, potranno esserci anche altri siti che permetteranno di scaricare "file" illegali danneggiando enormemente i marchi di scarpe, borse, vestiti, e accessori in generale, dato che clonare e inviare un oggetto non sarà più un problema.
Se volete dare uno sguardo ai primi "oggetti" condivisi andate a questa pagina (se non riuscite ad entrare su The Pirate Bay seguite la mia guida).

Skype 5.8 - Chiamate in Full HD e da Facebook


La versione 5.8 di Skype è stata da poco rilasciata ed arrivano numerose novità dal mondo del servizio Voip più famoso di sempre.

Con questo aggiornamento viene incorporata la videochiamata in Full HD per gli utenti che hanno almeno una connessione da 2 Mbps e naturalmente possiedono una webcam da 1080p. In tal modo i disturbi del video durante una chiamata saranno ridotti al minimo e le immagini saranno sicuramente più fluide e chiare.
Una grande novità arriva anche per gli utenti Facebook che potranno chiamare i propri amici direttamente dal social network, oppure da Skype, consentendo anche di nascondere gli utenti offline.
Solo per gli utenti Premium sarà possibile condividere lo spazio di lavoro con fino a 10 contatti, anche se per sviare a questo problema di pagamenti si può installare un software VNC.
Un'altra novità è il "Push to Talk", ovvero sono delle piccole scorciatoie che consentono all'utente di chiamare un contatto tramite tastiera o tramite dei pulsanti che vengono automaticamente inseriti durante la navigazione nel browser, se si naviga in pagine con la possibilità di chiamare un utente Skype.
Se durante la richiesta di aggiornamento da Skype (Aiuto>Controlla aggiornamenti) non dovesse comparire nessun aggiornamento potete scaricarlo dalla pagina di Skype ed installarlo senza perdere alcuna impostazione.

Nokia: niente più Symbian, ora solo Windows Phone

L'ultimo smartphone dotato di sistema operativo Symbian sarà il Nokia 808 PureView, che monterà Symbian Belle (la versione più recente). Nokia ha deciso di non supportare più il celebre e amatissimo sistema operativo che fin dall'inizio ha accompagnato i vari cellulari e smartphone, quest'ultimo verrà sostituito da Windows Phone.

Nokia ha preso questa dura decisione per poter competere al meglio con gli altri OS mobili, dato che la serie Lumia sta avendo un grande successo in tutto il mondo. L'ascesa di Symbian è arrivata intorno all'anno 2000, un successo dovuto all'enorme facilità d'uso e soprattutto alla velocità che ha reso Nokia una delle big nel settore mobile.
Adesso però Symbian andava per forza abbandonato, perchè Nokia era in una situazione di crisi e grazie appunto ai dispositivi Lumia, con Windows Phone, è riuscita a risollevare l'economia e a vendere più di 4,5 milioni di unità, schiacciando tutte le aspettative.
Forse però i telefoni di livello basso non troveranno più spazio nelle produzioni di Nokia, e chi vorrà acquistare un normale cellulare, molto semplice da utilizzare e che non sia uno smartphone, dovrà appoggiarsi ad altre società, oppure spendere qualcosa di più e prendere una versione più recente di smartphone targati Nokia, oppure come ultima chance approfittare di qualche offerta e passare a Windows Phone.

Screensaver Disk Defrag: deframmentazione durante lo screensaver con Auslogics


Chi possiede un sistema operativo Windows sa che ogni tanto bisogna effettuare la deframmentazione, ma chi utilizza il computer per lavorare non la può avviare molte volte perchè il PC gli serve di continuo.

Quando però entra in funzione lo screen saver vuol dire che il PC non è utilizzato da molto tempo, quindi perchè non far avviare una deframmentazione durante questo periodo di pausa?
Per effettuare questa operazione dobbiamo scaricare Auslogics Disk Defrag, che potrà anche deframmentare in modo normale, ed aggiungerci lo screen saver con questa funzione, che troviamo nella sezione download del sito del software.
Una volta completate le varie installazioni dovremo solo andare nelle impostazioni di Windows e configurare lo screen saver di Auslogics, ed ogni qualvolta lasceremo il computer inutilizzato, e partirà lo screen saver, utilizzeremo anche la deframmentazione in modo automatico.
Vi consiglio però di non lasciarlo sempre attivo perchè se non viene terminata l'operazione per parecchie volte si rischia di rovinare l'hard disk o perlomeno far andare in crash il sistema.

Visualizzare tutti i cookie memorizzati sul computer dai browser, con CookieSpy


I cookie sono dei semplici file di testo che vengono memorizzati sul computer per farci ogni volta identificare dai siti che visitiamo. Tutti i cookie possono essere visionati tramite le opzioni del browser ma perchè non averli tutti sott'occhio?

Con una pratica applicazione chiamata CookieSpy potremo visualizzare tutti i cookie salvati da tutti i browser che utilizziamo sul computer in un'unica schermata.
Una volta avviato infatti sarà possibile selezionare la scheda relativa al browser che ci interessa per visualizzare ogni cookie memorizzato sul computer e sarà indicato per ognuno anche il nome, il nome del dominio, il valore, il grado di sicurezza e la scadenza e l’http. Con il software è possibile anche visualizzare solo specifici cookie tramite la casella delle opzioni. Sono supportati i browser web: Internet Explorer, Firefox, Chrome, Safari e Opera.
Il programma è completamente gratuito e disponibile per tutti i sistemi Windows, e potete scaricarlo semplicemente da questa pagina.

Come non prendere virus sul PC: come evitare di prendere virus su Internet con Windows

I software antivirus che installiamo sul PC riescono a proteggerci fino ad un certo punto. La maggior parte infatti, soprattutto quelli free, riesce a proteggerci dal prendere virus soltanto se anche noi stiamo attenti a quello che installiamo manualmente.

I principali virus che bloccano il PC, o che comunque disturbano l'utilizzo, derivano dal fatto che noi andiamo ad installare qualcosa che "segretamente" installa altri programmi che per noi sono inutili, e che appesantiscono il sistema facendo comparire numerosi pop-up sul desktop e nel browser (se siamo già pieni di virus seguiamo la guida per eliminare tutti i virus).
Ma anche i vari siti fanno la loro parte, mostrando pop-up che indicano di installare un qualsiasi aggiornamento che in verità non c'entra niente con quel determinato programma.
L'antivirus non può agire contro tutte queste cose, alcune le riesce a bloccare, ma dato che cambiano in continuazione e soprattutto siamo noi a consentirne l'installazione, i software di protezione risultano quasi inutili.

La soluzione è adottare questi piccoli accorgimenti e in teoria seguendo questi consigli sarebbe addirittura possibile usare il PC senza l'antivirus (teniamo comunque un antivirus per sicurezza):

1. Installazione programmi "adware": ogni volta che installiamo un nuovo programma, soprattutto se non lo abbiamo scaricato dal sito ufficiale, durante il wizard non selezioniamo MAI l'installazione Rapida (o consigliata) ma selezioniamo SEMPRE l'installazione Personalizzata (Custom). Per intraprendere questa strada non dobbiamo per forza essere degli esperti informatici, ma in questo modo potremo deselezionare e quindi non installare tutti gli altri programmi sponsor associati al programma che vogliamo installare veramente. Nel caso non sapessimo come procedere possiamo comunque premere sul pulsante Avanti, perchè l'opzione "consigliata" è già selezionata.
Un trucchetto anche per chi non conosce l'inglese o per chi non è molto esperto è di declinare e non accettare ogni cosa, a meno che il pulsante per continuare sia bloccato, allora dobbiamo per forza accettare, perchè saranno sicuramente i termini di utilizzo per il programma reale.
Così facendo eviteremo di installare la maggior parte delle toolbar e dei software pop-up che invaderanno il computer di pubblicità, oltre a tanti altri programmi che non abbiamo neanche mai pensato di installare.

2. Falsi aggiornamenti: mentre si naviga su Internet, si può incappare in false notifiche di aggiornamenti dei programmi. I più comuni sono quelli di Adobe Flash Player ma negli ultimi anni si stanno affermando anche quelli del browser. Le notifiche sono pressoché identiche tranne che per il fatto che nessun programma ci segnala tramite il browser di fare gli aggiornamenti, nemmeno il browser stesso.
Quando compare di fare un aggiornamento dobbiamo stare attenti che la notifica sia al di fuori del browser, allora è reale, altrimenti è tutto falso.

3. False segnalazioni di virus: su alcuni siti web è possibile trovare pop-up con segnalazioni di virus da parte di finti antivirus. Questi finti antivirus non sono nient'altro che semplici pagine html già prefissate e quasi sempre uguali per tutti (o con percentuali di scansioni casuali) che ci promettono di eliminare i tantissimi virus che abbiamo sul computer, naturalmente scaricando ed installando il loro software.
Quando compaiono segnalazioni di virus dobbiamo stare attenti che la notifica sia al di fuori del browser e che arrivi dal software antivirus che abbiamo installato (non da uno qualsiasi), allora la segnalazione è vera, altrimenti non scarichiamo programmi che aprono le porte a virus.

4. Pulsanti Download e Play: se stiamo scaricando un programma da siti mirror (non ufficiali) dobbiamo prestare attenzione al pulsante Download reale e non agli altri che ci fanno scaricare solamente altre cose che non ci servono. Molto spesso quelli finti si presentano giganti e di colore verde lampeggiante, mentre quelli veri sono piccoli, quasi nascosti, e il più delle volte ci mostrano la dimensione del file.
Anche quando dobbiamo guardare un filmato dobbiamo fare attenzione a cliccare il pulsante Play reale, anche perchè in questo caso se ne aprono veramente tantissimi e non si capisce bene quale cliccare. Una volta cliccati iniziano a scaricare programmi player che non ci interessano e che portano virus, un piccolo trucchetto è quello di cliccare sul play che si trova nella barra di scorrimento del player interno al sito che ospita il video. Se nel frattempo si aprono schede insolite, chiudiamole immediatamente senza dargli il tempo di scaricare file, nel caso vengano scaricati programmi cancelliamoli subito senza assolutamente avviarli.

5. Link sospetti: non clicchiamo su link che sono palesemente sospetti o su pubblicità che ci rimandano a guide per fare cose impossibili, o anche quelle dove abbiamo vinto qualcosa perchè siamo il visitatore numero 999,999,999.
La maggior parte di link dannosi purtroppo si trova nei social network ma anche le normali pubblicità spesso si rivelano dannose. Per non sbagliare stiamo sempre attenti quando clicchiamo su link o pubblicità in siti che non conosciamo o che ci sembrano poco seri, così da evitare di trovarci scaricati programmi virus, malware, spyware o altro.

6. Programmi che promettono l'impossibile: prima di installare un programma o mettere in pratica qualche guida che abbiamo letto su siti ben noti per essere truffaldini assicuriamoci, documentandoci su Internet, che abbia qualche feedback positivo da parte di qualche altro sito, a meno che naturalmente non sia un sito fidato.

7. Navigare con un browser sicuro: alcuni browser sono meglio di altri, si sa ormai, IE però è quello che negli ultimi anni è utilizzato sempre di più dai meno esperti, perchè è installato di base sulla maggior parte dei computer, ed è preso di mira maggiormente.
Meglio scegliere un browser sicuro e navigare più tranquilli, un browser come Chrome, che è attualmente tra i più sicuri, oppure sceglierne uno tra i migliori e tenerlo sempre aggiornato.

8. Non aprire link e allegati e-mail di sconosciuti: ormai ci sono filtri anti-spam abbastanza buoni e quasi tutta la posta sospetta viene messa all'interno della posta indesiderata, che con un click facciamo sparire.
Alcune e-mail pericolose però possono essere non considerate spam (in teoria la posta spam sarebbe solo la pubblicità inviata in massa) e quindi arrivano nella posta in arrivo come una normalissima e-mail. La maggior parte della posta sospetta contiene allegati dannosi oppure link nascosti. Il primo segno che ci avvisa che una mail potrebbe essere dannosa è sicuramente il mittente, che naturalmente non conosciamo. Solitamente ci sono anche allegati, che possono essere direttamente file .exe oppure file .html che rimandano a pagine web (piene di virus), oppure ci sono link che apparentemente sembrano siti normali e comuni, ma che se ci passiamo sopra (senza cliccarci) faremo comparire il vero link, la maggior parte con numeri e senza neanche il www, che porteranno a siti dannosi.
Quando arrivano queste e-mail, se non vengono considerate automaticamente come phishing (truffa per sottrarci informazioni personali) eliminiamola comunque senza cliccare niente e nessun link, perchè al 99% porterà solo virus.

9. Non collegare chiavette USB sconosciute: quando inseriamo chiavette, o anche hard disk, o qualunque dispositivo USB che può contenere dati, inseriamolo sempre con cautela, assicurandoci che non arrivi da computer pieni di virus e soprattutto se non siamo sicuri che il contenuto sia sano non apriamo nessun file che troviamo all'interno.
Alcuni virus possono anche programmare l'apertura appena inseriamo il dispositivo al computer, ma possono essere fermati installando un buon antivirus (punto 10) che rileva automaticamente i file autorun e li blocca (così da evitare brutte sorprese).

10. Avere un buon antivirus (sempre aggiornato) e un firewall (sempre attivo): aggiornare il sistema operativo regolarmente non ci proteggerà dai normali virus, quindi per una maggiore sicurezza è meglio installare un buon antivirus e tenerlo sempre aggiornato.
Come ho detto a inizio post, seguendo tutti questi consigli sarebbe addirittura possibile non installare alcun software di protezione, ma nel caso dovessimo commettere qualche errore o avviare qualche eseguibile dannoso (soprattutto tramite le chiavette, punto 9) l'antivirus nella maggior parte dei casi interviene, segnalandoci una possibile minaccia e salvandoci da una possibile infezione, quindi meglio avere una sicurezza in più che una di meno.
Anche l'antivirus purtroppo però non fa miracoli, dobbiamo comunque prestare attenzione a tutti gli altri punti perchè l'antivirus non interviene quasi mai per bloccare i software che noi installiamo con il nostro consenso, e per moltissime altre cose, quindi prestiamo moltissima attenzione anche se abbiamo l'antivirus.
Infine, per una maggiore e più completa protezione non disattiviamo mai il firewall di rete.

Ubuntu Phone OS: il sistema e le caratteristiche degli smartphone del 2015

Il countdown che dominava l'homepage di Ubuntu è terminato. La novità che si nascondeva dietro tutto questo è stata svelata.

Ubuntu, la distro Linux più elegante e famosa al mondo, approderà su smartphone ed entrerà in competizione con iOS, Android (con cui condivide il codice di base) e Windows Phone (ancora poco apprezzato).
Il punto forte di Ubuntu che farà distinguere gli smartphone che lo monteranno sarà la grafica molto simile a quella che siamo abituati a trovare sui desktop, con il vantaggio di avere molte funzioni attivabili tramite semplici gesture.
Ad esempio, con il passaggio del dito sulla parte sinistra dello schermo si può far comparire la barra di avvio veloce che caratterizza da sempre Ubuntu, invece aprendo il classico menu si può trovare la barra di ricerca molto semplice da utilizzare, e numerose funzioni integrate. Ogni angolo dello schermo sembra nascondere gesture speciali per ogni tipo di applicazione; le app saranno sicuramente reperibili tramite l'apps directory di Ubuntu, quindi ci sono moltissimi programmi che troviamo già su un normale computer desktop, oltre a libri, musica e molto altro.

Il team Canonical ha rilasciato per il momento solo queste probabili caratteristiche e un video di presentazione, ma i primi smartphone, anche se il SO verrà presentato al prossimo CES (8-11 gennaio 2015), non si sa quando verranno distribuiti, anche se non si pensa prima del 2015.

I sistemi che verranno distribuiti sono due, uno con requisiti bassi e uno per "super-smartphone":

1. Versione Entry level Ubuntu:
-Processore: 1Ghz Cortex A9
-Memoria: 512MB – 1GB
-Storage: 4-8GB eMMC + SD
-Multi-touch: presente
-Desktop convergence: non presente

2. Versione High-end Ubuntu "superphone"
-Processore: Quad-core A9 o Intel Atom
-Memoria: minimo 1 GB
-Storage: minimo 32GB eMMC + SD
-Multi-touch: presente
-Desktop convergence: presente

    Questo invece è il video di presentazione rilasciato dal team di sviluppo:

      Cos'è Pinterest? Un nuovo social network per chi ama le immagini


      Sta prendendo quota un nuovo social network dedicato a tutti gli amanti delle foto e delle immagini. Non è ancora ai vertici come Facebook e Twitter ma pian piano si sta prendendo la sua parte di iscritti.

      Nel giro di pochi mesi, appena 6, ha raggiunto gli 11 milioni di iscritti ed è entrato nella lista dei 150 siti più visitati al mondo.
      Si chiama Pinterest e si presenta come un'enorme bacheca dove ogni iscritto può condividere e postare le proprie immagini, seguite da una descrizione. La immagini potranno poi essere commentate dagli utenti e noi potremmo fare lo stesso. Le foto possono anche essere divise per generi e gli utenti potranno gestire delle raccolte in base alle preferenze.
      Se non siete soddisfatti di Facebook o di qualsiasi altro social network, Pinterest potrebbe fare al caso vostro, perchè quando caricherete un'immagine sarà subito visibile da tutti, quindi avrete un maggior flusso di visite e di pareri sulle vostre foto strane, ritoccate, modificate o semplicemente catturate da un paesaggio.
      Molto semplice da utilizzare ed anche molto carino a prima vista, questo social secondo me farà molta strada e a breve andrà ad aggiungersi alle reti sociali più comuni. Se ami la fotografia e ti piacciono le immagini questo è il posto giusto per te: Pinterest.com

      lunedì 27 aprile 2015

      Nuovo look per Google Immagini: zoom semplificato

      Il look di Google Immagini è cambiato nuovamente, ma questa volta Google sembra aver azzeccato il nuovo layout, il quale permette di visualizzare le immagini in dimensioni più grandi direttamente nella pagina delle ricerche.

      Se proviamo a cercare qualcosa su Google Immagini noteremo che passando su un'immagine qualsiasi quest'ultima non verrà più ingrandita automaticamente, ma ci verrà mostrata la risoluzione e il sito da cui è stata presa. Se ci clicchiamo sopra allora l'immagine verrà zoomata, sempre in quella pagina (tramite una specie di slide) e tra le opzioni sarà possibile visitare la pagina da cui è stata prelevata oppure ingrandirla a dimensioni originali, infine si potrà anche chiuderla tramite la X in alto a destra del riquadro.
      La barra dei filtri rimane invariata.

      Social Network: il numero di iscritti a Facebook, Twitter, Google+, e tutti gli altri, ad inizio 2015

      I social network sono sicuramente uno dei punti fondamentali di internet. Negli ultimi anni ne sono nati di tutti i tipi, dalla condivisione di sole foto alla condivisione di curriculum, dal microblogging alla musica.

      Sono tutti gratuiti, sostenuti quasi sempre dalla pubblicità, quindi attirano migliaia di persone che vogliono far vedere di tutto al mondo intero, o solo agli amici.
      Partiamo da Facebook, il social network più popolato di sempre, quest'anno ha raggiunto la clamorosa cifra di oltre un miliardo di iscritti, arrivando a totalizzare 1 miliardo e 150 milioni di utenti, e il 23% di questi controlla il proprio account anche più di 5 volte al giorno.
      Twitter raggiunge quota 500 milioni di iscrizioni, con 288 milioni di utenti attivi ogni mese e 400 milioni di tweet inviati ogni giorno. La maggior parte degli iscritti sono teenegers, ma Twitter grazie alla sua enorme facilità d'uso ha raccolto migliaia di utenti senior (55-65 anni) che si sono iscritti e twittano ogni giorno. Se Twitter è stato il primo ad avere i "Verified account" (account verificati) ora ci sono anche circa 20 milioni di utenti che sono fake.
      Google+, nonostante la giovane età, è già a quota 500 milioni di persone, grazie anche al supporto alle GIF animate e soprattutto all'iscrizione obbligatoria per chiunque volesse aprire un account con Gmail. Le GIF animate sono anche il tipo di post più utilizzato dai 343 milioni di utenti attivi.
      LinkedIn, utilizzato principalmente per diffondere il proprio profilo professionale, conta 238 milioni di utenti, con il 42% di persone che lo utilizzano e lo aggiornano costantemente (come se fosse un curriculum vero e proprio).

      La sfida per il "social imaging" con più iscritti è tra Instagram (applicazione per smartphone) e Pinterest (utilizzato principalmente via web). Instagram è riuscito ha ottenere ben 130 milioni di iscrizioni in poco tempo, con un database di circa 16 miliardi di immagini caricate da utenti di tutto il mondo e una media di 5 milioni di foto caricate ogni giorno.
      Pinterest conta invece 70 milioni di utenti, di cui il 70% sono utenti femmine.
      La sezione video è vinta naturalmente da YouTube, con oltre un miliardo di visualizzazioni da utenti unici, che arrivano da ogni parte del mondo, mentre per la sezione musica c'è SoundCloud che con circa 20 milioni di utenti, principalmente DJ (o amatori che remixano canzoni), rimane tra i migliori.

      Google Glass: jailbreak già effettuato, da Saurik (il creatore di Cydia)

      Tra i fortunati possessori dei Google Glass c'è anche Jay Freeman (Saurik), il fondatore di Cydia, che non ha perso tempo e nel giro di pochi giorni ha effettuato il jailbreak.

      Ha sfruttato una vulnerabilità del sistema Android 4.0.4 e ha postato la foto, che vedete all'inizio del post, su Twitter, come prova dell'avvenuto sblocco.
      Sicuramente sarà molto più difficile effettuare il jailbreak sulla versione definitiva, che verrà rilasciata dopo tutti gli adeguati controlli di sicurezza, anche se, lo stile di Google, e soprattutto di Android, è stato sempre quello di lasciare che gli utenti possano personalizzare al meglio i propri device.
      Saurik ha contattato gli sviluppatori dei Google Glass e si è sentito rispondere che nella versione ufficiale non sarà disponibile la debug mode, ovvero la modalità che ha consentito a Freeman di sbloccare il boot loader degli occhiali.
      Sicuramente qualche altro modo per sbloccare i Google Glass si troverà.

      Trucchi e segreti di YouTube: 3 link nascosti e la guida per vedere i video bloccati

      YouTube raccoglie milioni e milioni di video ed è utilizzato da miliardi di utenti. Non tutti sanno però che ci sono vari trucchi o segreti che sono utilizzabili agendo solamente sull'indirizzo di base e con soli pochi click.

      1. www.youtube.com/tv: il primo riguarda la modalità TV, non è molto conosciuta ma è molto utile se ad esempio colleghiamo il computer alla televisione di casa, così da ottenere una YouTube TV. Praticamente è una versione modificata del normale YouTube, con la grafica ottimizzata per le televisioni. Per utilizzare la modalità TV basta aggiungere al normale indirizzo /tv.
      2. www.youtube.com/live: questo link invece permette di raggiungere la zona dei video in diretta, ovvero gli eventi trasmessi in streaming dal vivo e live, con varie categorie come sport, news, music, gaming e tanto altro. Basta aggiungere /live all'indirizzo.
      3. www.youtube.com/disco: in questa sezione abbiamo a disposizione un DJ su misura per noi, infatti basterà inserire il nome dell'artista o di un brano per farci creare una playlist ad hoc da ascoltare tramite YouTube. Per utilizzarlo aggiungiamo /disco.
      4. Il quarto trick è un piccolo trucco per vedere i video bloccati, ad esempio quelli che richiedono l'accesso per identificare l'età oppure quelli bloccati nel proprio Paese. Per sbloccarli basterà aggiungere all'indirizzo completo le lettere nsfw, raggiungendo così un indirizzo simile a www.nsfwyoutube.com/watch?v=[...].

      Microsoft pensiona Explorer e introduce Spartan: ma perchè tutti dicono che Internet Explorer fa schifo?

      Microsoft Spartan, il nuovo browser di casa Microsoft, è ormai stato svelato ed entrerà presto in tutti i computer che saranno dotati di Windows 10. Sarà il nuovo browser che pian piano prenderà il posto e finirà poi per sostituire Internet Explorer, dimenticato già da tempo da moltissimi utenti (soprattutto quelli esperti), perchè sorpassato sia in prestazioni che in sicurezza da altri browser più potenti e con una grafica più moderna.

      Anche Microsoft alla fine si è accorta che nessuno usa più Internet Explorer e che ormai tutti i migliori esperti e gli sviluppatori l'hanno abbandonato per passare a browser più efficienti. Già nel 2015 però si era accorta che molti utenti avevano iniziato ad abbandonarlo e aveva provato a rilanciarlo con una campagna pubblicitaria per la versione 10, con uno slogan molto particolare e autoironico: "Internet Explorer 10, fa meno schifo!". Ma, nonostante tutto, dopo anni in caduta libera nel mercato dei browser finalmente l'azienda redmondiana ha deciso di lanciare un nuovo browser, Spartan, che dovrebbe in qualche modo riuscire sia a far dimenticare definitivamente Internet Explorer, sia a far ritornare al successo un browser targato Microsoft.
      Ma vediamo la storia, ormai giunta al termine, di uno dei browser che comunque è stato utilizzato da milioni e milioni di utenti e che qualche decina di anni fa dominava i PC.

      Tutto iniziò il 17 agosto 1995 quando venne rilasciato Internet Explorer, e pochi mesi dopo venne subito rilasciata la versione 2.
      Nel periodo tra 1996 e il 1997, un anno dopo dal rilascio della prima versione, arrivò immediatamente la versione 3, che migliorò il supporto a moltissime funzioni.
      Tra il 1998 e il 2000 vennero rilasciate le versioni 4 e 5, ma senza particolari aggiornamenti.

      Il 27 agosto 2001 il browser redmondiamo venne aggiornato alla versione 6.
      In quell'anno IE era all'apice del successo: il famoso Internet Explorer 6 aveva una grafica molto semplice, intuitiva e comunque, per quei tempi, moderna e bella da vedere, inoltre negli anni prima si era sempre innovato e anche per gli sviluppatori c'era sempre possibilità di svago.
      Insomma era amato da tutti e aveva dalla sua parte il 95% del mercato browser, un monopolio praticamente. Nel frattempo però nacque Mozilla Firefox, che riuscì ad accaparrarsi un buona fetta di mercato, sfidando con grande coraggio Internet Explorer che comunque grazie alla sua versione 6 era ancora ben stabile e riuscì a mantenere, fortunatamente per lui, una buona parte di utenti.

      Ma non si poteva andare avanti con la versione 6 a vita, nonostante la buona stabilità, perchè ad esempio non aveva nemmeno le schede e per ogni pagina si doveva aprire una nuova finestra (cosa che in Firefox era già stata risolta con le schede).
      Il problema è che da quel lontano 2001 passarono ben 5 anni prima di poter vedere un'altra versione, la versione 7, e nonostante gli sforzi da parte di Microsoft, la nuova grafica non piacque a moltissimi utenti, che la trovarono comunque peggiore della versione 6, meno moderna ed efficiente, e più difficile da utilizzare, e che, se non l'avevano ancora fatto, passarono immediatamente a Firefox.
      Il tracollo vero e proprio iniziò quindi più o meno negli anni 2007/2008, per continuare fino al 2015 quando il mercato si era diviso ormai tra Internet Explorer (a quota 40%) e Firefox (a quota 30%), e un terzo nuovo concorrente.

      Microsoft ha pensato che Internet Explorer sarebbe rimasto l'unico browser in circolazione e non si è preoccupata nemmeno della potenza di Firefox e degli utenti che era riuscito a portargli via, ha smesso di fare aggiornamenti e di puntare sul browser per parecchi anni, così da perdere una bella fetta di mercato, riuscendo comunque a rimanere il browser più utilizzato fino a maggio 2015.
      Ebbene sì, nel mese di maggio 2015, per la prima volta dopo più di 15 anni, Internet Explorer viene superato, ma non da Firefox (che non ci è mai riuscito), bensì da un nuovo browser emergente creato dal motore di ricerca più famoso e utilizzato al mondo: Google Chrome.
      L'impresa iniziata da Opera è riuscita a Google, che, sfruttando il tracollo di IE del 2008 e la popolarità del proprio motore di ricerca, ha creato il browser Chrome, e in meno di 4 anni si è preso il dominio del web.

      Con Chrome è stata segnata definitivamente la fine per Internet Explorer, che comunque mostrava segni di caduta anche con solo Firefox e, per una piccola parte, anche con Opera.
      Perchè, continuando con la storia delle versioni, quando poi arrivò finalmente la versione 8 (nel 2015) era troppo tardi, perchè Chrome era già nato e non ci mise molto a rubargli moltissimi utenti. Così a quota 33% di mercato (abbastanza bassa), Chrome superò Internet Explorer clamorosamente.

      Con il passare delle versioni e degli anni successivi IE non è neanche più stato preso in considerazione, rimanendo etichettato come un browser lento, non sicuro, difficile da usare e di nessun aiuto per chi sviluppava e progettava pagine web (a causa di molti problemi di incompatibilità).
      Gli unici utenti che utilizzano tutt'ora Internet Explorer sono quelli meno esperti, che se lo sono trovato sempre già installato insieme al sistema operativo e magari non sono neanche a conoscenza degli altri browser disponibili, oppure anche le aziende che sono costrette ad utilizzare le restrizioni negli uffici o programmi che funzionano strettamente con il browser di casa Microsoft.
      Tutti i "navigatori" più geek ormai sono passati a browser più efficienti come Firefox e Chrome e nonostante gli enormi miglioramenti e passi avanti che sono stati fatti con le versioni di Internet Explorer 9, 10 e 11 (che lo rendono paragonabile agli altri browser) nessun utente più si fida e la maggior parte continua ad utilizzare Google Chrome.

      Ecco la mossa che potrebbe cambiare tutto: creare un nuovo browser marchiato Microsoft, ovvero "Microsoft Spartan". Vediamo 7 motivi validi per provarlo:

      1. La grafica è molto simile a Chrome, il suo diretto concorrente, quindi il passaggio non è così traumatico;
      2. E' leggero e veloce, e si presenta molto fluido e intuitivo;
      3. Supporta le estensioni, come già succede nei principali browser, ma non succede in Internet Explorer;
      4. Si integra con Cortana, l'assistente vocale introdotta in Windows 10;
      5. Si possono creare "gruppi di schede", per dividere così le pagine da leggere in gruppi di tab;
      6. E' possibile disegnare, scrivere e inserire note direttamente sulle pagine, grazie al sistema di inchiostro digitale;
      7. Viene distribuito come una normale applicazione, e solo chi vuole può installarlo (non come IE che era di default già installato in tutti i sistemi Windows e dava quasi fastidio).

      Insomma, tutti gli sforzi immaginabili fatti da Microsoft per far resuscitare Internet Explorer non sono bastati, il vecchio browser sarebbe rimasto sempre visto come il browser lento, problematico e che non usa più nessuno.
      Allora cambiare nome, aspetto, modalità di distribuzione, e codice sorgente potrebbe essere realmente la mossa vincente?